Per contrastare il male che ci opprime è necessario innanzitutto riconoscerlo e dargli un nome. Nicolina ha solo 11 anni quando, nella natia Scilla, in Calabria, all’inizio degli anni’50, comincia a riconoscere il male che, crescendo, le toccherà affrontare e combattere se vorrà conservare la sua libertà: si tratta della mentalità dominante nella sua terra, che vede nella donna un essere privo di una volontà autonoma e del diritto di autodeterminarsi, e destinato a sottomettersi sempre e comunque alla volontà del maschio. Una mentalità che trova espressione nell’atteggiamento autoritario di suo padre nei confronti suoi, delle sue bellissime sorelle, di sua madre, e a cui Nicolina – una volta conosciuti i miti e le leggende radicati nei luoghi dove abita – riuscirà anche a dare un nome: “Colei che dilania”. Scilla, Colei che dilania, per Nicolina è una piovra mostruosa che affonda i suoi tentacoli persino nel modo di pensare di tutti coloro che le stanno intorno, imprigionandone le idee e soffocandone la volontà. Come potrà la protagonista svincolarsi dal mortale abbraccio del conformismo e salvaguardare la sua capacità di scegliere, affinché le sia finalmente consentito aprire le finestre e lasciare entrare aria e luce nella sua casa?
VALENZA DIDATTICA E ATTIVITÀ
Il libro offre l’opportunità di confrontarsi con una scrittura asciutta ed estremamente incisiva, per lavorare sulle categorie narratologiche (personaggi e punto di vista in primo luogo) e per approfondire temi di estrema attualità quali la condizione della donna e la definizione dell’identità individuale durante l’adolescenza
AUTRICE
Nata a Reggio Calabria nel 1997, Anna Gariuolo vive da molti anni a Trieste. Nel 2015 ha vinto la seconda edizione del Premio Prime Penne con Colei che dilania, ispirato alla sua terra d’origine.
TEMI
Percorso: la conquista della consapevolezza: imparare a capire, imparare a scegliere.
Condizione femminile, conformismo, libertà individuale, questione meridionale, calbria negli anni '50
ETÀ CONSIGLIATA
12+
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